Negli ultimi anni, il Superbonus 110% ha rappresentato una grande opportunità per molti proprietari di immobili in Italia, consentendo di effettuare lavori di ristrutturazione e miglioramento energetico a costi ridotti. Ora, però, alcuni di questi proprietari potrebbero trovarsi nella condizione di dover o voler vendere la propria casa. Una delle domande più comuni riguarda proprio la possibilità di vendere un immobile che ha beneficiato di questi incentivi e quali siano le implicazioni fiscali.
Vediamo nel dettaglio cosa comporta la vendita di una casa ristrutturata grazie al Superbonus 110%.
Si può vendere una casa ristrutturata con il Superbonus 110?
La risposta è sì, è possibile vendere una casa ristrutturata con il Superbonus 110%, ma è fondamentale essere consapevoli delle condizioni fiscali legate a questa operazione. In particolare, se l’immobile viene venduto entro 10 anni dalla fine dei lavori, la plusvalenza realizzata, ovvero la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo d’acquisto o il costo dei lavori, è soggetta a tassazione. La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto una tassa del 26% sulle plusvalenze per immobili ristrutturati con il Superbonus, con l’obiettivo di evitare vendite speculative che sfruttano gli incentivi per ottenere un profitto rapido. Sono escluse le abitazioni principali e gli immobili acquisiti per successione.
Tassazione delle plusvalenze sugli immobili ristrutturati
La plusvalenza è infatti il guadagno che si ottiene vendendo un immobile a un prezzo superiore rispetto a quanto pagato inizialmente. Nel caso di immobili ristrutturati con il Superbonus 110%, la plusvalenza viene tassata se l’immobile viene venduto entro 10 anni dalla fine dei lavori. L’aliquota del 26% si applica sulla differenza tra il prezzo di vendita e il valore d’acquisto, sottraendo eventuali spese deducibili come quelle sostenute per miglioramenti duraturi all’immobile secondo i criteri contenuti nella Legge di Bilancio 2024.
Vendita di casa con sconto in fattura o cessione del credito
Un altro aspetto importante riguarda la vendita di immobili ristrutturati utilizzando lo sconto in fattura o la cessione del credito. Se il venditore ha scelto queste modalità di fruizione del Superbonus, gli incentivi possono rimanere in capo a lui anche dopo la vendita, a patto che siano state effettuate le corrette comunicazioni all’Agenzia delle Entrate prima del rogito. In alternativa, le parti possono accordarsi per trasferire le quote di detrazione rimanenti all’acquirente.
A chi spettano le detrazioni?
Le detrazioni fiscali derivanti dal Superbonus 110% possono infatti essere trasferite all’acquirente, a meno che non venga stipulato un accordo diverso nel contratto di compravendita. Se il venditore desidera mantenere le detrazioni, è necessario che questa clausola sia esplicitata chiaramente nell’atto. In assenza di tale specifica, le detrazioni passeranno automaticamente al nuovo proprietario.
Alternative alla vendita
Se si desidera evitare la tassazione della plusvalenza, la soluzione è ovviamente solo quella di attendere i 10 anni dalla fine dei lavori prima di vendere l’immobile. Tuttavia, vendere la prima casa dopo almeno cinque anni dall’acquisto o dalla fine dei lavori comporterebbe uno sconto del 50% sulla tassazione della plusvalenza, quindi in caso di necessità di vendere potrebbe aver senso attendere la scadenza dei 5 anni. Un’altra opzione potrebbe essere quella di affittare l’immobile, posticipando la vendita a un momento in cui la tassazione risulterebbe più vantaggiosa.
Conclusione
Vendere una casa ristrutturata con il Superbonus 110% è certamente possibile, ma richiede una pianificazione fiscale attenta, specialmente se la vendita avviene entro i 10 anni dalla conclusione dei lavori. Per ottenere una consulenza personalizzata e assicurarti di prendere la decisione giusta in base alla tua situazione specifica, rivolgiti ai professionisti del Gruppo Casatua. Siamo a disposizione per rispondere a tutte le tue domande e guidarti nel processo di compravendita.