A fine gennaio 2025, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,75%. Questa decisione conferma la svolta rispetto agli aumenti dei tassi che avevano caratterizzato il 2023 e il 2024. E se già nel terzo trimestre del 2024 la percentuale di compravendite residenziali finanziate con un mutuo era salita al 44,1%, il valore più alto degli ultimi due anni, con questa nuova sforbiciata e le previsioni che si prospettano per i mutui prima casa 2025 il trend sembra destinato a rafforzarsi.
Tassi in calo e mutui più convenienti: il 2025 potrebbe segnare il ritorno degli investimenti nel mattone
Con la recente riduzione dei tassi da parte della BCE, sia i mutui a tasso fisso che quelli a tasso variabile stanno diventando più convenienti: per esempio a dicembre 2024, il miglior TAN fisso per un mutuo a 20 o 30 anni era sceso al 2,39%, mentre il miglior TAN variabile si attestava al 3,49%.
Se gli aggiustamenti al ribasso della Bce non possono che migliorare la situazione per chi vuole accendere un mutuo, i mutui “green”, destinati all’acquisto di abitazioni con elevata efficienza energetica, offrono ulteriori vantaggi. Questi prodotti consentono di beneficiare di una ulteriore riduzione del tasso tra i 20 e i 40 punti base rispetto ai mutui tradizionali. Ad esempio, a dicembre 2024, il miglior tasso fisso per un mutuo green era già del 2,24%, quindi inferiore al 2,42% dei mutui standard.
Nonostante la prospettiva dei dazi doganali potrebbe causare un aumento dei prezzi, le previsioni indicano che la riduzione dei tassi da parte della BCE potrebbe proseguire nel 2025, a patto che l’inflazione continui a diminuire verso l’obiettivo del 2% nell’area euro: questo potrebbe rendere i mutui ancora più accessibili, favorendo chi ha intenzione di acquistare casa e ovviamente anche la ripresa del mercato immobiliare
Mutui prima casa 2025: sarà l’anno del tasso variabile?
Le recenti decisioni della BCE hanno accelerato in particolare la discesa dei tassi variabili. Se la Banca Centrale continuerà su questa strada, si prevede che il miglior tasso variabile potrebbe scendere sotto il 3% nel corso del 2025. Di conseguenza, chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile potrebbe vedere una riduzione della rata mensile. Ad esempio, per un mutuo di 150.000 euro a 20 anni, si stima un risparmio di circa 20 euro al mese, con un risparmio complessivo sugli interessi di oltre 4.700 euro. Una situazione interessante anche per chi volesse accendere un nuovo mutuo nel 2025 optando proprio per quelli a tasso variabile.
Tuttavia, nonostante la discesa dei tassi variabili, al momento la maggior parte dei mutuatari si rivolge ancora di preferenza al tasso fisso, considerato più sicuro.
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In questo scenario in evoluzione, è fondamentale monitorare attentamente l’andamento dei tassi di interesse e valutare le diverse opzioni di mutuo disponibili. Per supportare al meglio i propri clienti in questa scelta, Gruppo Casatua dispone di un ufficio dedicato alla consulenza finanziaria, volto a individuare la soluzione ottimale per soddisfare le esigenze dei clienti.
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