02/12/2020

L’evoluzione di Milano nell’anno del Coronavirus

Giunti alla fine di questo anno complicato, è arrivato il momento di valutare se e come il Coronavirus abbia condizionato lo sviluppo immobiliare di Milano e della sua provincia.

Partiamo da un importante presupposto: Milano, dal punto di vista immobiliare, è una città in perfetta salute: sulla base dei dati emersi dal Global Real Estate Bubble Index di Settembre 2020, la banca svizzera UBS ha riconosciuto Milano come la terza città più sicura al mondo per gli investimenti, preceduta solo da Dubai e Chicago.

LE CITTA’ A RISCHIO BOLLA IMMOBILIARE

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Anche Pierfrancesco Maran, Assessore all’urbanistica della città meneghina, è ottimista nel condividere buoni segnali di tenuta economica: nonostante la pandemia, si prevede che volume degli investimenti 2020 per progetti di rigenerazione urbana a Milano saranno analoghi a quelli del 2018, una cifra già in crescita rispetto al passato. Recentemente, la capitale economica del Bel Paese è stata infatti protagonista di grandi trasformazioni, come il district di Porta Nuova e City Life.

Le Olimpiadi Invernali del 2026, che Milano si è aggiudicata l’anno scorso, hanno inoltre avviato lo sviluppo di grandi opere di rivitalizzazione urbana, che implicheranno nuovi modi di vivere la città. Tra i più noti progetti:

  • Santa Giulia. La più importante iniziativa di riqualificazione legato ai Giochi olimpici 2026 è la costruzione del PalaItalia, un’arena da 15 mila posti che fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione della zona, denominato Montecity-Rogoredo.
  • Scalo di Porta Romana/ Fondazione Prada / Rogoredo. Avrà un grande impatto sull’aspetto della periferia Sud anche la costruzione del Villaggio olimpico, che rientra nel progetto di riqualificazione dello Scalo Ferroviario di Porta Romana. Dopo le Olimpiadi, sarà trasformato in un campus residenziale per gli studenti, ovviando alla storica carenza di alloggi per gli universitari.
  • Piazza d’Armi. A Baggio, quartiere della periferia occidentale di Milano, si implementerà un’importante opera di riqualificazione di un’area di oltre 424mila metri quadrati, di cui 318mila saranno destinati a verde e il restante sarà adibito alla costruzione di nuovi edifici per abitazioni e uffici. 
  • Scalo Farini. L’ex scalo (468mila mq) si trasformerà in un grande parco unitario di 300mila metri quadrati, con ospitare servizi e residenze a destinazione sociale, convenzionata e libera. La proposta include due nuovi dispositivi ambientali: il Limpidarium d’aria, costituito da un grande bosco volto a raffrescare i venti caldi provenienti da sud-ovest, e il Limpidarium d’acqua, un sistema lineare per la depurazione delle acque.
Le nuove Asset Class milanesi

Il Coronavirus si è rivelato un grande catalizzatore di dinamiche sociali. I limiti motori e spaziali legati alla pandemia, infatti, hanno accelerato alcune tendenze che si riveleranno potenziali investimento ad alto rendimento:

  • La casa come prodotto di consumo: il lockdown e le limitazioni imposte dal DPCM ci hanno fatto riscoprire l’importanza di vivere bene la casa, che è diventata un bene centrale per le famiglie. Infatti, il mercato real estate nella seconda metà dell’anno ha registrato un particolare fermento, caratterizzato dalla richiesta di case possibilmente più grandi (anche a discapito della centralità) e sostanzialmente più rivolte all’outdoor, con aree terrazzate o giardini per godere della piacevolezza dell’aria aperta anche nella propria abitazione.
  • La reinvenzione degli spazi domestici: secondo l’EWCS, che effettua indagini sulle condizioni di lavoro in Europa ogni 5 anni, l’Italia era il fanalino di coda nell’adozione del telelavoro. La realtà di oggi è ben diversa e si prevede che in futuro non si ritornerà allo svolgimento esclusivo in del lavoro in ufficio. Si cerca così di riorganizzare gli spazi domestici per ricreare angoli o ambienti ad uso ufficio, in una casa che diviene un elemento totalitario e dinamico nella vita delle persone.

LA DIFFUSIONE DELLO SMART WORKING IN EUROPA:

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  • La trasformazione degli uffici: gli uffici saranno protagonisti di una profonda ristrutturazione per accogliere nuovi scenari e diverse esigenze di fruizione, tornando ad essere oggetto di interesse da parte degli investitori.
  • La città nella città: durante il lockdown della primavera 2020, i maggiori temi trattati sono stati l’inquinamento del pianeta ed il necessario perseguimento dell’ecosostenibilità. Prendendo ad esempio i recenti interventi di rigenerazione urbana di Parigi e Barcellona, a Milano – oggi più che mai – si parla di  “Città in 15 minuti”. Si tratta di rivedere la distribuzione e articolazione urbana per rendere raggiungibili, in una passeggiata a piedi o in bici di non più di un quarto d’ora dalla propria abitazione, la maggior quantità possibile di destinazioni abituali (centri commerciali, servizi pubblici, parchi, luoghi di lavoro e di svago), riducendo così sia il bisogno di ricorrere a mezzi di trasporto meccanici sia i tempi di spostamento. A differenza di altre grandi metropoli Europee come Londra che – essendo caratterizzata da aree dormitorio adiacenti ad aree business – obbliga il trasferimento motorizzato per il raggiungimento di punti di interesse, lavoro e servizi di prima necessità, Milano si distingue per un’ottima conformazione che consente di vivere piacevolmente la realtà di quartiere. I nuovi centri City Life e Porta Nuova sono l’esempio di come sia stato possibile costruire delle aree residenziali per offrire alle persone aree business, spazi verdi, locali commerciali e servizi primari a portata di mano nell’arco di 15 minuti dalla propria abitazione.

Milano è una città determinata, resiliente e dinamica, che non vuole rinunciare al networking sociale e lavorativo limitato dalla pandemia. Freme per riappropriarsi della sua libertà e lo manifesta progettando nuove soluzioni urbane. I presupposti ci dicono che perseguirà questo obbiettivo impeccabilmente, come sempre.

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